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Le opere di Tolkien sulla Terra di Mezzo

Le opere di Tolkien sulla Terra di Mezzo

Ecco un elenco delle opere di J.R.R. Tolkien, comprese quelle postume, che riguardano la Terra di Mezzo, e che formano il cosiddetto Legendarium.

  • Lo Hobbit (1973) (titolo originale the Hobbit, 1937/1951): nasce come “fiaba della buonanotte” per i figli di Tolkien, ma diviene rapidamente un classico per l’infanzia. Nel 1951 viene pubblicata una seconda edizione inglese con poche ma cruciali modifiche alla storia. per “raccordarlo” al Signore degli Anelli che verrà pubblicato pochi anni dopo. È questa edizione che verrà poi tradotta in italiano. Libro consigliato anche agli adulti
  • Il Signore degli Anelli (1971) (titolo originale the Lord of the Rings, 1954-55): capolavoro di Tolkien, tradotto in tantissime lingue. La seconda edizione inglese, che aggiunge una prefazione e alcune modifiche, è del 1966
  • Il Silmarillion (1978) (titolo originale Pictures by JRR Tolkienthe Silmarillion, 1977). primo libro postumo, editato dal figlio e erede letterario Christopher. Contiene una sintesi del materiale della Prima e Seconda era sucessivamente raccolto nella Storia della Terra di Mezzo
  • Le Avventure di Tom Bombadil (1978) (titolo originale: The Adventures of Tom Bombadil, 1962) ) è una raccolta di sedici poemi della tradizione Hobbit, di cui solo i primi due riguardano Tom Bombadil, che comprendono bestiari e fiabe.
  • Immagini (1989) (titolo originale Pictures by JRR Tolkien, 1979) è la prima raccolta di disegni (compresi abbozzi) che Tolkien fece per le sue oipere. Comprende i disegni già pubblicati nello Hobbit
  • I Racconti Incompiuti di Númenor e della Terra di Mezzo (1981) (titolo originale: Unfinished Tales of Nùmenor and Middle-earth (1980) – anche noto semplicemente come Unfinished Tales) anche noti semplicemente come Racconti Incompiuti:  sono un insieme di storie scritte ma mai completate da J.R.R. Tolkien, pubblicate con la curatela del figlio Christopher Tolkien.  I racconti riguardano episodi di tutte e tre le Ere, pertanto è bene leggerli solo dopo aver letto Lo Hobbit, il Signore degli Anelli e il Silmarillion. Non fa parte della Storia della Terra di Mezzo malgrado sia il primo libro pubblicato con un apparato di note abbastanza consistente.  Chi trovasse tale apparato di note poco interessante valuti bene se proseguire con la lettura della Storia della Terra di Mezzo, che è assai più frammentata e ha un apparato di note mediamente più ampio.
  • La Storia della Terra di Mezzo (titolo originale: The History of Middle-earth – talvolta abbreviata dagli appassionati in HoMe) si compone di 12 volumi – più un tredicesimo di indici – pubblicati postumi da Christopher Tolkien e contenenti abbozzi, storie abbandonate, storie interrotte, poemi non completati e riflessioni su svariati aspetti della Terra di Mezzo; talvolta contengono diverse versioni di uno stesso testo. Tutti e dodici contengono un corposo apparato di note esplicative che li rende, a mio avviso, più adatti ad uno studioso che a un lettore. È previsto che tutti i volumi vengano tradotti in italiano entro il 2026.
VolTitolo ItalianoTitolo originaleDescrizione
1Il libro dei Racconti Perduti – Prima parte (2022)The Book of Lost Tales, Part One (1983)tradotto una prima volta come Racconti Ritrovati (1986): Insieme alla seconda parte contengono la primissima stesura (datata negli anni a cavallo del 1920) dei racconti che poi verranno pubblicati, postumi, nel Silmarillion.
2Il libro dei Racconti Perduti – Seconda parte (2022)The Book of Lost Tales, Part Two (1984)tradotto una prima volta come Racconti Perduti (1987) ): Insieme alla prima parte contengono la primissima stesura (datata negli anni a cavallo del 1920) dei racconti che poi verranno pubblicati, postumi, nel Silmarillion. Di particolare interesse, a mio avviso, la prima versione della storia della caduta di Gondolin, presente in questo volume.
3I Lai del Beleriand (2022)The Lays of Beleriand (1985)diverse versioni in versi, mai completate, della storia dei figli di Húrin e della storia di Beren e Lúthien
4La formazione della Terra di Mezzo (2023)The Shaping of Middle-earth (1986)contiene altre versioni delle storie pubblicate successivamente nel Silmarillion, la prima mappa del Beleriand, le prime versioni degli “Annali del Beleriand” e degli “Annali di Valinor”
5La Strada Perduta ed altri scritti (2023)The Lost Road and Other Writings (1987)contiene la prima versione della storia della caduta di Numenor, “La strada Perduta” (una storia che parla di reincarnazione) oltre a versioni successive degli annali del Beleriand e di Valinor
6Il ritorno dell’Ombra (2024?)The Return of the Shadow (1988)anche noto come The History of The Lord of the Rings, vol.1, contiene alcune bozze (comprese le varie versioni abbandonate dell’inizio della storia) di gran parte della Compagnia dell’Anello
7Il tradimento di Isengard (2024?)The Treason of Isengard (1989)anche noto come The History of The Lord of the Rings, vol.2, contiene altre bozze dei capitoli che compongono grossomodo i primi tre libri del Signore degli Anelli
8La guerra dell’Anello (2025?)The War of the Ring (1990)anche noto come The History of The Lord of the Rings, vol.3, contiene le bozze dei capitoli dalla fine del terzo libro a tutto il quinto
9La disfatta di Sauron (2025?)Sauron Defeated (1992) anche noto come The History of The Lord of the Rings, vol.4anche noto come The History of The Lord of the Rings, vol.4, contiene le bozze del sesto ed ultimo libro del Signore degli Anelli” e di parte delle Appendici. Inoltre comprende le Notion Club Papers e un’altra versione della caduta di Númenor
10L’Anello di Morgoth (2026?)Morgoth’s Ring (1993)anche noto come The Later Silmarillion, vol.1, contiene la più recente versione dell’Ainulindale e di alcune delle storie poi pubblicate nel Silmarillion, oltre all’interessante dibattito “Athrabeth Finrod ah Andreth”
11La guerra dei gioielli (2026?)The War of the Jewels (1994)anche noto come The Later Silmarillion, vol.2, contiene la più recente versione degli ultimi capitoli del Silmarillion oltre a molto altro materiale
12I popoli della Terra di Mezzo (2026?)The Peoples of Middle-earth (1996)contiene ulteriori bozze e commenti sul Prologo e sulle Appendici del Signore degli Anelli oltre a molti degli ultimi scritti di Tolkien riguardanti la Terra di Mezzo
13?The History of Middle-earth Index (2000)questo volume raccoglie gli indici dei precedenti 12 volumi;
  • L’Ultima canzone di Bilbo (2003?) (in originale: Bilbo’s Last Song, 1990)): È una poesia scritta da Bilbo, in procinto di lasciare la Terra di Mezzo, e da lui recitata ai Porti Grigi;
  • I Figli di Húrin (2007) (titolo originale:The Children of Húrin, 2007): Sintetizza in un solo racconto le diverse versioni della storia dei figli di Húrin. È basato in gran parte sulla versione della storia pubblicata nei Racconti Incompiuti;
  • Beren e Lúthien (2017) (titolo originale: Beren and Lúthien, 2017): raccoglie le versioni della storia di Beren and Lúthien, comprese quelle in versi pubblicate, in inglese in  The Lays of Beleriand, tutte già pubblicate in inglese. L’apparato di note è ridotto, rispetto alla Storia della Terra di Mezzo;
  • La Caduta di Gondolin (2018) (titolo originale: The Fall of Gondolin, 2018): raccoglie diverse versioni della storia della caduta di Gondolin e del viaggio di Earendil, tutte già pubblicate in inglese. Ha un apparato di note ridotto, rispetto alla Storia della Terra di Mezzo:
  • The Nature of Middle Earth, (2021): raccoglie altri brani e frammenti, alcuni già editi (taluni anche in italiano). Ha un corposo apparato di note, e viene considerato un ufficioso quattordicesimo volume della Storia della Terra di Mezzo.
  • The Fall of Numenor, (2022): raccoglie e sistematizza in un ordine cronologico il materiale già pubblicato riguardante la Seconda era.

Riguardo al Legendarium di Tolkien c’è un altra opera estremamente interessante: l’epistolario. Pubblicato nel 1981 come The Letters of J.R.R. Tolkien (in italiano tradotto una prima volta come La realtà in trasparenza (1990) e, successivamente, come Lettere 1914/1973 (2018)) con la curatela di Humphrey Carpenter e con l’assistenza di Christopher Tolkien, non è stato inserito nell’elenco precedente sia perché non è un’opera di narrativa, sia perché certamente Tolkien non prevedeva che le sue lettere sarebbero state pubblicate. Ciò nonostante è un libro essenziale per conoscere il Tolkien uomo e, ancora di più, il Tolkien scrittore, capace di darci un punto di vista unico, e per certi versi privilegiato, sulla sua stessa opera.

In che ordine leggere le opere di Tolkien?

In che ordine leggere le opere di Tolkien?

Premesso che non c’è una risposta univoca adatta a qualunque lettore, personalmente suggerisco di leggere le opere di Tolkien (meglio se il testo originale inglese) nell’ordine di pubblicazione: pertanto Lo Hobbit, Il Signore degli Anelli e il Silmarillion.
Dopo aver letto questi tre, immagino che il lettore conosca un po’ meglio la Terra di Mezzo di Tolkien e possa autonomamente scegliere come proseguirne l’esplorazione . Personalmente suggerirei di continuare con i Racconti Incompiuti e con l’epistolario (edito come Lettere. 1914-1973)

Fornisco ora alcuni spunti di riflessione sul perché scegliere (o non scegliere) come prima lettura ognuno dei tre testi citati:
Lo Hobbit: agile e leggero (circa 300 pagine), nasce come “fiaba della buonanotte” dei figli di Tolkien; ha per me il solo rischio di apparire troppo “leggero” al lettore che si avvicini al testo magari avendo letto Signore degli Anelli o avendo visto la trilogia cinematografica del Signore degli Anelli di Jackson;
Il Signore degli Anelli: è il capolavoro di Tolkien che gli ha dato fama in tutto il mondo. Potrebbe essere uno splendido libro per approcciarsi a Tolkien; ma la mole (circa 1500 pagine) potrebbe spaventare un lettore poco esperto; inoltre c’è chi ha trovato difficile superare il Prologo e i primi capitoli, ritenuti “troppo lenti” (quantomeno nella traduzione della Alliata);
Il Silmarillion: opera postuma del professore oxoniense, è una sorta di “bibbia degli elfi”: inizia con la creazione dell’universo e continua con racconti “prima della storia”, delle guerre degli elfi contro Morgoth nella Prima Era e tanto altro. Un testo meraviglioso ma non facile, a tratti quasi troppo asciutto. Pertanto, lo sconsiglio a chi non apprezzi già le opere di Tolkien e voglia sapere di più sul mondo da lui creato.

Una analisi un po’ più approfondita dello stesso tema è sul sito dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani:

Come iniziare a leggere Tolkien? I primi passi
Leggere Tolkien: c’è un ordine giusto?
Leggere Tolkien: le altre opere sulla Terra di Mezzo


Racconti Incompiuti, Ritrovati, Perduti … ma quanti sono?

Racconti Incompiuti, Ritrovati, Perduti … ma quanti sono?

I Racconti Incompiuti sono un insieme di testi interrotti (da qui il nome) ma tutti molto interessanti. Come anche le note che li accompagnano

I Book of Lost Tales I & II  (in italiano Racconti Ritrovati e Racconti Perduti) sono i primi due volumi dei dodici della History of Midlle Earth, insieme di “versioni precedenti”, “versioni abbandonate”, riscritture e brani sparsi riguardanti gli scritti pubblicati, insieme a un corposo apparato di note. Sono, in sintesi, la prima versione (del 1917-27 circa) delle storie pubblicate postume nel Silmarillion

Una descrizione più articolata la potete legge in questo articolo del sito dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani

Aragorn a Edoras: una supercazzola?

Aragorn a Edoras: una supercazzola?

Il titolo è scanzonato, ma l’interrogativo è serio.

Come mai Aragorn si impunta nel non voler lasciare la spada alla soglia della reggia di re Theodern?

Un motivo “fuori della storia” potrebbe essere che Tolkien volesse citare, modificandola da par suo, l’analoga scena del Beowulf.
“All’interno della storia” un motivo c’è. Come spiega lo stesso Aragorn, avrebbe immediatamente assecondato la richiesta del padrone di casa se avesse avuto una spada altra da Anduril: una spada antichissima (3500 anni, circa), la spada che era stata di Elendil suo avo, un antico cimelio della sua famiglia, un simbolo della sua regalità come erede al trono di Gondor, una spada temuta anche da Sauron. Infine è possibile non si fidasse molto della corte di Edoras “in mano a Vermilinguo” e temesse trafugassero la sua spada. Quindi buone ragioni ne avrebbe avute.

Però è stato pronto a inseguire i rapitori di Merry e Pipino a rischio di perdere la vita (oltre che la spada) in un combattimento tre contro cento. Inoltre Gandalf lascia la sua spada – ben più antica di Narsil/Anduril perché appartenuta al re di Gondolin – senza batter ciglio.

Nel suo libro “Aragorn, J.R.R. Tolkien’s Undervalued Hero” Angela P. Nicholas ipotizza che Aragorn faccia una “messa in scena” (la supercazzola del titolo) per poi rendere più facile ad Hama il violare gli ordini e ammettere Gandalf **col bastone**, con il quale (ma sospetto non solo grazie al quale) Gandalf libera Theodern dagli influssi di Grima. Io concordo con questa ipotesi, che mi rende finalmente comprensibile l’apparentemente inconcepibile (per me) scatto di orgoglio di Aragorn

E voi che ne pensate? Scrivetelo nei commenti!